Il testamento biologico, introdotto nella normativa italiana nel 2018, consente ad ognuno di disporre anticipatamente il consenso o meno a trattamenti terapeutici da attuare qualora di trovasse in fin di vita o comunque incapace di intendere e di volere. Di seguito, una breve guida al biotestamento: chi può farlo, come farlo e modificarlo, a chi consegnarlo, quanto costa.

Con la legge 219 del 2017 (detta anche legge sul fine vita), entrata in vigore il 31 gennaio del 2018, è stata introdotta in Italia la possibilità di fare il testamento biologico, che nel linguaggio ufficiale prende il nome di Disposizioni anticipate di trattamento (abbreviate in DAT). La normativa sul biotestamento è stata approvata dal parlamento italiano al termine di un lungo iter, che ha visto attivarsi una forte mobilitazione popolare. La stessa legge ha stabilito anche importanti principi in materia di libertà di rifiuto delle cure. Nel breve articolo che segue, è sintetizzata una breve guida al testamento biologico, per conoscere meglio cos’è, chi può farlo, quali sono le modalità e quali gli effetti.

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Cos’è il testamento biologico (o Disposizioni Anticipate di Trattamento)

Cosa sia il testamento biologico è facilmente desumibile già dal nome, composto dalla parola testamento, affiancata dall’aggettivo biologico. Nel linguaggio del diritto, il testamento è quell’atto formale con cui una persona può decidere sulla destinazione dei propri beni e del proprio patrimonio dopo la morte. In maniera molto simile, il testamento biologico permette ad ognuno di prendere decisioni relative ai trattamenti terapeutici che intende ricevere nella fase terminale della propria vita, qualora non fosse in grado di comunicarli direttamente al momento al personale sanitario, per mancanza di coscienza.

In particolare, chi redige il biotestamento può pronunciarsi su:

  • accertamenti diagnostici;
  • scelte terapeutiche;
  • trattamenti sanitari (compresi alimentazione e idratazione forzate).

La differenza tra biotestamento e DAT

Ecco perché il nome ufficiale di testamento biologico è Disposizioni anticipate di trattamento. Questo documento, infatti, consente di anticipare disposizioni che altrimenti si rischia di non poter dare. Tra biotestamento e DAT, quindi, non c’è alcune differenza, trattandosi solo di sinonimi.

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Come fare il testamento biologico

Vista l’importanza delle decisioni che possono essere assunte tramite il testamento biologico, la legge è molto precisa nel definirne le modalità: chi può farlo, come scriverlo, a chi consegnarlo, quali spese vanno sostenute.

Chi può farlo

Il testamento biologico può essere fatto da chiunque, purché sussistano due condizioni essenziale:

  • la maggiore età;
  • la capacità di intendere e di volere.

Come scriverlo

Dal punto di vista della modalità di redazione del testamento biologico, a chi desidera lasciare le proprie disposizioni anticipate di trattamento la legge riconosce diverse possibilità. Il biotestamento, infatti, può essere scritto in una delle seguenti forme:

  • atto pubblico redatto da un notaio;
  • scrittura privata autenticata da un notaio;
  • scrittura privata consegnata e firmata personalmente presso l’Ufficio dello Stato Civile del proprio comune di residenza.

Online, sono disponibili numerosi moduli che possono essere utilizzati per la scrittura privata del testamento biologico, come quelli predisposti dalla Fondazione Umberto Veronesi.

Inoltre, è bene precisare che, se colui che fa testamento non è in grado di scrivere, l’atto può essere realizzato mediante videoregistrazione o altro supporto multimediale che permetta la comunicazione. Allo stesso tempo, se la persona non è in condizioni di firmare, la legge prevede l’opzione di stipula dell’atto di fronte a due testimoni.

A chi consegnarlo

Come anticipato, il testamento biologico può essere consegnato:

  • all’Ufficiale di Stato Civile del proprio comune di residenza;
  • a un notaio.

Quanto costa

Se redatto con scrittura privata e consegnato presso il proprio comune di residenza, il biotestamento non ha alcun costo, essendo esente da tasse e marche da bollo. Se invece si decidi di affidarsi a un notaio, bisognerà sostenere il costo della parcella del professionista incaricato.

Come modificarlo

Ovviamente, vista l’importanza delle disposizioni che contengono, le DAT possono essere modificate in qualsiasi momento da colui che le ha stabilite, purché sussista la capacità di intendere e di volere e si utilizzi la stessa forma scelta per la prima stesura.

Il ruolo del fiduciario nelle disposizioni anticipate di trattamento

Un discorso a parte lo merita la figura del fiduciario, che la legge prevede come facoltativa. Secondo la normativa sul biotestamento, infatti, chi decide di redigere questo documento può indicare un nome a cui attribuire il ruolo del fiduciario. La persona indica deve accettare l’incarico, controfirmando il testamento biologico. Ma quali sono i compiti del fiduciario? Pochi, delimitati ma molto importanti: spetta a lui, nel momento il cui l’autore delle DAT si trova in fin di vita, monitorare l’adempimento delle Diposizioni anticipate di trattamento, interfacciandosi con i medici. Addirittura, la legge gli riconosce il diritto di discostarsi da quanto stabilito nel testamento biologico in tre casi specifici:

  • quando le DAT risultano palesemente incongruenti;
  • quando le DAT non corrispondono all’effettiva condizione clinica del paziente;
  • quando, ne, tempo intercorso fra la scrittura delle DAT e le loro applicazioni, sono emerse nuove terapie non prevedibili e capaci di modificare radicalmente il quadro clinico.

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