In sintesi, lhospice rappresenta una soluzione efficace quando:

il malato ha bisogno di cure che non possono essere erogate al domicilio;

il malato peggiora rendendo difficile la gestione casalinga;

la famiglia del malato non riesce a far fronte all’impegno assistenziale, troppo difficile e gravoso;

il malato vive solo o in condizioni non adatte al decorso della sua patologia.


Come funziona e cosa si fa in un hospice

Vista la loro finalità, gli hospice sono strutturati come vere e proprie residenze, con caratteristiche che cercano di massimizzare il comfort per il paziente, trasmettendogli la sensazione di trovarsi a casa. Di conseguenza, l’accesso di amici e parenti è consentito liberamente o comunque con restrizioni molto inferiori a quelle di un normale ospedale. Inoltre, le strutture di hospice prevedono l’esistenza di spazi comuni e lo svolgimento di attività sociali e relazionali. Allo stesso tempo, le prestazioni sanitarie sono garantite 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana.

Chi va in hospice: i requisiti per il ricovero

Il malato terminale o in fase avanzata deve rispettare determinati requisiti per poter accedere all’hospice. Nello specifico, deve essere tenuta in considerazione:

l’aspettativa di vita (non superiore a sei mesi);

la presenza di un elevato livello di necessità assistenziale e/o di scarsa autonomia;

la presenza di patologie inguaribili destinate a causare la morte del paziente, anche se in un tempo non predeterminabile;

l’impossibilità di somministrare cure palliative a domicilio.

Quanto tempo si può rimanere in hospice

Non è prevista una durata massima della permanenza di un paziente all’interno di un hospice. La struttura, infatti, è destinata ad accogliere il malato e a supportarlo durante tutto il decorso della patologia.

San Luca – Hospice a Roma