Il catetere vescicale è un dispositivo medico utilizzato con coloro che presentano ritenzione urinaria. Applicato e cambiato dal personale sanitario, deve essere gestito quotidianamente dal paziente stesso e dal suo caregiver, per evitare infezioni o ostruzioni. Ecco una breve guida pratica.

L’uso del catetere vescicale è piuttosto comune nelle persone non autosufficienti, molto anziane o colpite da patologie dell’apparato urinario. Un caregiver familiare o professionale, quindi, può facilmente trovarsi a dover gestire questo dispositivo medico nella quotidianità, sia per mantenerlo correttamente in funzione, sia per monitorare eventuali problemi. Tale attività di manutenzione e controllo, è bene precisarlo, non riguarda però l’applicazione o la sostituzione del catetere vescicale, che deve essere necessariamente effettuata da personale sanitario (solitamente un infermiere che si reca al domicilio del paziente, se questi non è ricoverato). Di seguito, una breve guida pratica per la gestione del catetere vescicale, pensata proprio per supportare i caregiver.

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Cos’è e a cosa serve un catetere vescicale

Il catetere vescicale è un dispositivo medico composto da un sottile tubicino in lattice o in silicone che viene inserito nella vescica tramite l’uretra (cioè il canale che la collega verso l’esterno). Tale tubicino è poi collegato a una sacca esterna dove viene raccolta l’urina. Si distinguono due tipi di catetere vescicale: a permanenza e temporaneo.

La funzione del catetere è quella di favorire il completo svuotamento della vescica nei pazienti che soffrono di ritenzione urinaria. Una volta applicato dal personale sanitario, il catetere deve essere gestito giorno dopo giorno, affinché funzioni correttamente e non dia problemi. Soprattutto, è necessario svuotare e cambiare periodicamente la sacca di drenaggio e assicurarsi che rimanga sempre sotto il livello della vescica, per evitare forme di reflusso. Inoltre, va monitorato l’eventuale insorgenza di infezioni. Il catetere stesso, invece, viene sostituito ogni 14 giorni (per quelli in lattice) o ogni 28 giorni (per quelli in silicone).

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Come gestire il catetere vescicale

La gestione del catetere vescicale, quindi, è un’importante attività che ricade nell’ambito di competenza di un caregiver, che quindi viene formato in merito dal personale sanitario responsabile del paziente. Ecco un elenco degli elementi a cui prestare maggiore attenzione:

  • Lavare sempre le mani prima di maneggiare il catetere e la sacca;
  • Curare l’igiene personale del malato;
  • Evitare traumi;
  • Assicurarsi che la sacca di svuotamento sia sempre sotto il livello della vescica;
  • Assicurarsi che il tubicino non risulti schiacciato o formi curvature che possono ostacolare il passaggio dell’urina;
  • Svuotare e cambiare periodicamente la sacca in cui si raccoglie l’urina;
  • Controllare l’urina per intercettare tempestivamente eventuali anomali (presenza di sangue, colore scuro, eccessiva densità, eccetera);
  • Verificare che l’assistito beva a sufficienza e segua una dieta equilibrata.

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