Le stomie dei pazienti che hanno subito interventi a carico dell’apparato digerente o urinario pongo dei problemi di gestione. In particolare, il caregiver che si prende cura del malato a casa è tenuto a prestare attenzione a due temi: il cibo e la pulizia. Ecco come comportarsi.

In presenza di particolari patologie dell’apparato digerente o di quello urinario, può rendersi necessario un intervento chirurgico che consenta lo svuotamento di queste aree del corpo da feci e urine. Il lascito di questo tipo di operazioni è, in molti casi, una stomia, cioè un’apertura localizzata sull’addome. Ovviamente, la presenza della stomia richiede di adeguare le proprie abitudini di vita, a partire da ciò che si mangia e beve. Inoltre, si deve prestare molta attenzione alla gestione della stomia stessa, soprattutto dal punto di vista dell’igiene personale. Tutti compiti che, nel caso di paziente non autosufficiente, spettano al caregiver. In questo articolo, vengono presentati alcuni consigli pratici di gestione delle stomie, pensati proprio per chi ha il compito di accudire una persona che abbia subito un intervento chirurgico di questo tipo.

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Che cos’è la stomia

Per prima cosa, è utile approfondire la definizione di stomia. Come detto, in medicina questo termine indica un’apertura presente sull’addome a seguito di un’operazione a carico dell’apparato digerente o urinario. La funzione della stomia è quella di mettere in collegamento tali apparati con l’esterno, consentendo il passaggio di gas, feci o urine. Per questo motivo, le stomie sono solitamente collegate a delle sacche esterne di raccolta.

A seconda della zona interessata, esistono tre tipologie di stomia:

  • Ileo-stomia: permette la fuoriuscita di una piccola porzione di intestino tenue, utile alla liberazione dell’intestino dalle feci senza affaticare il tratto danneggiato o non funzionante;
  • Colo-stomia: simile alla precedente ma con interessamento del colon;
  • Uro-stomia: permette il collegamento dell’uretere alla parete addominale per favorire la fuoriuscita dell’urina.

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Cosa può mangiare e bere un paziente con stomia

Il primo e più evidente impatto della presenza di una stomia sulla vita quotidiana di chi ha subito l’operazione riguarda l’alimentazione. A seconda del tipo di stomia, infatti, bisogna osservare particolari accorgimenti relativi a ciò che si mangia e si beve.

  • Ileo-stomia: questo tipo di condizione può comportare una perdita di acqua e sali minerali, con effetti negativi sul livello di idratazione, per questo motivo, si deve prestare attenzione alla loro reintegrazione;
  • Colo-stomia: è consigliabile evitare l’assunzione di cibi che portano alla formazione di gas, come birra, cioccolato, cavolfiore, formaggi fermentati, eccetera);
  • Uro-stomia: bisogna accertarsi di bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

Al di là di queste indicazioni specifiche, inoltre, può essere di aiuto:

  • Evitare l’assunzione di cibi contenenti lattosio;
  • Evitare cibi ricchi di fibre;
  • Prediligere alimenti naturalmente privi di scorie (come carne, pesce, uova, risi, cibi secchi);
  • Evitare cibi speziati e piccanti che possono irritare l’apparato gastrointestinale;
  • Evitare di consumare alimenti e bevande molto caldi o molto freddi

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Come gestire e pulire le stomie

Altro argomento molto importante in materia di stomie è quello legato alla pulizia. Uno dei rischi maggiori per i pazienti che presentano una stomia, infatti, è la contrazione di infezioni. Per questo, l’igiene della parte interessata dall’operazione è fondamentale. È bene però precisare che tale gestione non richiede l’utilizzo di materiale sterile, non essendo la stomia una ferita. Da evitare, quindi, alcol, amuchina e ovatta. È sufficiente, invece, utilizzare materiale pulito e personale: sapone neutro, spugna, panno carta.

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