Per un malato terminale, è meglio l’assistenza a domicilio o il ricovero? Gli hospice offrono in entrambe i casi gli stessi standard di cure? Nella scelta è bene coinvolgere medici e paziente? Un breve approfondimento per dare supporto a chi si trova di fronte alla difficile scelta tra cure a casa o in struttura.

Quando si ha in famiglia un malato terminale, la scelta tra l’assistenza domiciliare o il ricovero in hospice è una delle più complesse da affrontare. L’obiettivo, infatti, è garantire le cure migliori ad una persona che attraversa una fase molto difficile della vita e, allo stesso tempo, non allontanarlo troppo dai propri affetti e dalle proprie abitudini. Quando si deve decidere tra cure a casa e ricovero, quindi, si è spesso assaliti da dubbi assolutamente leciti, che hanno soprattutto a che fare con i bisogni e le sofferenze di un malato terminale. Una scelta difficile, che però può essere più facilmente affrontata se si dispone delle giuste informazioni.

Assistenza domiciliare o ricovero: i servizi offerti dagli hospice

La prima cosa da sapere è che il termine hospice identifica tutte quelle strutture che erogano esclusivamente e specificatamente cure destinate a pazienti con prognosi infausta che si trovino nella fase finale della propria vita. Sono quindi dei veri punti di riferimento per tutti coloro che ricoprono il ruolo di caregiver di malati terminali. I servizi che offrono gli hospice sono di due tipi:

  • Ricovero in sede;
  • Assistenza domiciliare.

In entrambe i casi, se si sceglie una struttura di qualità, si ha la certezza di affidare il proprio familiare a una squadra di medici e professionisti sanitari capaci di farsi carico di tutte le sue necessità e fornirgli le cure migliori (comprese quelle palliative e di terapia del dolore). E questa certezza rappresenta già un grande sollievo. Quindi, fare visita ad un hospice, capire come si lavora al suo interno, informarsi sulle cure garantite, sono passi fondamentali per supportare la propria scelta.

Cos’è un hospice?

Cure a casa o in hospice: il parere del paziente e dei medici

L’altra cosa che bisogna fare per decidere se è meglio il ricovero o la cura a casa, è ascoltare il parere dei medici e, se la malattia lo consente, del paziente direttamente interessato. Il medico di riferimento, infatti, è l’unico a poter valutare pienamente se il malato terminale può ricevere un adeguato livello di cure rimanendo a casa o deve essere tenuto in struttura. Allo stesso modo, è bene ascoltare le preferenze di chi sta male. Alcuni, infatti, preferisco vivere le ultime fasi della loro vita ella casa in cui hanno sempre abitato, circondati dagli affetti più cari. Altri, invece, si sentono più sicuri e confortati in una struttura sanitaria.

Come funziona l’assistenza domiciliare?